Il concetto di movimento non può essere scisso dal concetto di tempo e da quello di spazio, neppure nel momento (tempo) dell'immobilità (spazio). Impariamo dalla fisica e dalla biomeccanica che ogni singolo movimento, che si parli di un macchinario oppure del corpo umano, che sia semplice oppure complesso, si sviluppa necessariamente in una griglia spazio-temporale. Analizzandola si rilevano dati quali velocità, accelerazione, frequenza ed ampiezza. Il movimento del corpo umano, volontario e non, si modifica nelle sue componenti spazio-temporali nell'arco della vita. La forza, la velocità e la sua capacità di modularsi, la ritmicità, l'ampiezza e altre caratteristiche qualitative, come il tono e l'armonia, sono già di per sè variabili interindividuali, legate alle caratteristiche biologiche, morfologiche, tecniche (allenamento) e temporali (l'età). Esse variano però anche nel singolo individuo nel corso del suo processo di sviluppo insito nell'invecchiamento. L'invecchiamento appartiene ad ogni età: riguarda neonati, bambini, adolescenti, adulti e anziani in egual misura poichè inteso come processo fisiologico attivo di ciascun individuo che si adatta ai propri cambiamenti fisici, emotivi, intellettuali e socioambientali.