Anche gli animali hanno l'orologio? Certo che sì, anche se non lo portano al polso e non devono dargli la carica! È l'orologio biologico: scandisce i ritmi della natura e regola le abitudini degli animali. La scienza misura il tempo a partire dalla nascita dell'Universo e lo concepisce come succedersi di mutamenti e trasformazioni. Per esempio indichiamo il giorno riferendoci alla rotazione della Terra attorno al proprio asse, oppure identifichiamo le stagioni con le diverse posizioni della Terra stessa durante il suo moto di rivoluzione attorno al Sole. Non sempre abbiamo usato l'orologio: clessidre e meridiane hanno funzionato per secoli, pur se con precisione minore rispetto a quella a cui siamo abituati oggi. Già perché oggi, è il caso di dirlo, "spacchiamo il secondo" e siamo globalmente sincronizzati con l'orologio di Greenwich, in Inghilterra. Tuttavia abbiamo una percezione personale del tempo, legata soprattutto al nostro stato d'animo e a quello che stiamo facendo. E gli animali? Anche loro, appunto, possiedono una personale nozione di tempo. Questo grazie a un gruppo di cellule localizzata nell'ipotalamo capace di sincronizzarsi in base a diversi stimoli ambientali (l'alternanza tra il dì e la notte, il variare della temperatura) e suggerire quindi all'animale quando è ora di migrare, di andare in letargo o di mangiare. Non sempre serve la luce: gli orologi biologici, antichissimi, sanno contare il tempo anche nel sottosuolo, o in condizioni estreme. Perché la vita, come ogni cosa, è una scansione del tempo.
A cura di
Associazione Il Porto dei piccoli ONLUS