Il tempo nella mente, il tempo del corpo...
La vita si basa su cicli, sia a livello cellulare che dell'intero organismo. Essi scandiscono il trascorrere del tempo: il battito del cuore, il respiro, le fluttuazioni cicliche legate ai ritmi circadiani. L'invecchiamento delle cellule corrisponde all'accorciamento della lunghezza dei telomeri, le regioni terminali dei cromosomi. E se usassimo dunque la biologia, per misurare il tempo? Esso cesserebbe d'essere universale e condiviso; diventerebbe personale e percepito. Possiamo dunque dominarlo? Accelerarlo o rallentarlo? Come? Agendo su quali processi e con quali meccanismi? In ultimo: il tempo della nostra esistenza ha una direzione precisa; possiamo forse invertirlo? Riavvolgere il nastro del tempo che racconta la nostra esistenza?
A cura di
Associazione Adamas Scienza , Associazione Le barbe della Gioconda