"Non c'è niente che desideri di più al mondo che dare il mio nome a una medusa", diceva Frank Zappa pochi anni prima di morire. Ferdinando Boero l'ha accontentato ricevendo in cambio la dedica di una canzone. Le meduse piacevano a Zappa perché sono esseri perfetti. Le loro prime tracce risalgono a 600 milioni di anni fa, molto prima dei dinosauri e delle prime piante e dell’uomo. Ma non tutte le meduse sono uguali. Nel 1992 Boero ha scoperto la Turritopsis dohrnii, capace di invertire il suo ciclo vitale e per questo soprannominata “immortale”. Dopo la riproduzione sessuale, le meduse di solito muoiono. Turritopsis no. Il suo corpo si trasforma in un insieme di cellule che cadendo sul fondo tornano in uno stato di totipotenza, come le cellule embrionali, formando quindi una nuova colonia di polipi. Sarebbe possibile trasferire queste capacità all’uomo? E, in tal caso, ne varrebbe la pena?
Biografie
Ferdinando Boero insegna Zoologia all'Università del Salento ed è associato al Cnr-Ismar. Ha scoperto nuove specie di meduse e ne ha dedicata una a Frank Zappa, che ha ricambiato dedicandogli una canzone. Nel 2009, con il mensile «Focus», ha lanciato Meteo meduse, uno dei primi esempi di citizen science (scienza dei cittadini) in ambiente marino, per il monitoraggio di questi animali nelle nostre acque. Con Giorgio Bavestrello e Stefano Piraino (gli scopritori) ha studiato Turritopsis dohrnii.
Andrea Parlangeli è caporedattore centrale di «Focus Storia». Fisico di formazione (PhD), è stato a lungo giornalista di «Focus» dove ha pubblicato svariati articoli sui temi discussi in questo festival e ha un'ampia esperienza in campo editoriale. Ha scritto alcuni libri, tra cui Benvenuti nell'Antropocene (Mondadori), con il premio Nobel Paul Crutzen.