Un secolo fa, nel 1914, Pierre Janet pubblicò uno scritto che sferrava un forte attacco nei confronti di Freud e della psicoanalisi. Si tratta dell’intervento tenuto al Congresso di Medicina di Londra del 1913, nel quale Janet rivendica la primogenitura di una parte delle idee che Freud ascriveva a se stesso. Lo psicologo francese lancia anche un monito contro un certo modo religioso di proporre e gestire la cosiddetta “nuova scienza della psico-analisi”, considerata un dogma intoccabile, tanto da indurre i suoi adepti a rinchiudersi in una specie di setta, e a sferrare anatemi contro gli “eretici”. Dopo questo intervento, Janet diventerà a sua volta un “eretico” e resterà misconosciuto per molti anni, fino a quando, in condizioni scientifiche mutate, il suo pensiero verrà riscoperto da più parti e il valore dei suoi studi sul trauma e sulle “tendenze all’azione” saranno riconosciuti nella loro originalità ed efficacia interpretativa, anche alla luce delle moderne neuroscienze.
Biografie
Maurilio Orbecchi è laureato in medicina, specialista in psicologia clinica e in psicoterapia. È stato psichiatra di ruolo nei servizi psichiatrici di Torino. Ha insegnato psicopatologia del linguaggio nell Università di Milano, antropologia e psicologia presso lUniversità di Pavia, e psicologia clinica nellUniversità dellInsubria. Scrive sulle pagine scientifiche del quotidiano «La Stampa» su temi di neuroscienze, psicologia ed evoluzionismo. Per Bollati Boringhieri ha curato ledizione e scritto la prefazione del libro di Pierre Janet, La psicoanalisi. Esercita la sua attività a Milano e Torino.
In collaborazione con
Bollati Boringhieri editore